La Casa

Più di qualcuno mi ha giustamente chiesto, in questi due mesi, dove cavolo sto abitando; questione di non poco conto quando ci si trasferisce dall’altra parte del mondo…

All’arrivo a Pechino ho potuto, per fortuna, contare sull’appoggio di un caro amico, che mi ha sistemato in casa sua per i primi giorni e si è premurato di trovarmi una sistemazione anche per quelli successivi (dal santo, poeta e navigatore Carlo, quello dei botti del Chun Jie) quando a lui serviva la stanza.
Le cose in appartamento con Carlo sono poi andate così bene che non c’è stato (almeno per ora) bisogno di spostarmi ed ovviamente a me va benissimo così, non solo perché risparmio un bel po’ di soldi, ma anche e soprattutto perché in appartamento con Carletto si sta davvero bene (che gran ruffianata…). Vivendo su un altro pianeta fa piacere trovare qualcuno in casa la sera; se poi con questo qualcuno ci si sveglia insieme alle 4 di notte per vedere la Champions League mangiando patatine e bevendo birra…beh, va ancora meglio 🙂

Nel corso dei due mesi spesi qui, ho comunque abbozzato un tentativo di ricerca della casa, per poter capire i prezzi e quanto valesse la pena sistemarmi in un posto mio (anche per stabilizzare un attimo la mia condizione che, ormai da diversi mesi, è prossima al nomadismo).

Cercare casa a Pechino non è cosa particolarmente difficile. La richiesta di alloggi da parte della popolazione occidentale, ora e negli ultimi anni, insieme a quella dei cinesi più ricchi ha fatto fiorire in moltissime zone del centro piccoli gruppi di palazzi e grattacieli (complessi di palazzi che qui chiamano compound) con standard abitativi medio alti o, volendo, anche molto alti.

La difficoltà nel trovare un posto adatto è legata principalmente alla scelta della zona dove sistemarmi. L’università, dove si trova lo splendido ufficio di cui avete ben presente la foto, si trova a nord-ovest (magari in futuro mi prenderò la briga di spiegare come è strutturata, grossomodo, la città) mentre la zona più ricca di locali, dove gioco a calcetto e dove risiedono quasi tutti quelli che ho conosciuto finora, è a est. La soluzione ideale sarebbe stare a metà strada, ma non ho trovato nulla di realmente interessante, oppure a nord-est vicino a una linea della metropolitana, così da poter arrivare in ufficio in poco più di mezz’ora.

La zona a nord-est sembra essere anche quella dove è più facile trovare sistemazione e ho visto diversi posti. La sensazione che ho avuto mentre mi mostravano gli appartamenti era di autentico sconforto…non per la situazione qui, ma per quello che mi aspetta quando tornerò in Italia. Al di là, infatti, di qualche lacuna sulle finiture, gli infissi o qualche impianto che potrebbe essere migliorato, la qualità delle case che ho visto è davvero alta ed a prezzi ragionevolissimi. Per meno di quanto pagavo a Venezia (che, va beh, è pur sempre Venezia…) mi hanno offerto un intero appartamento con un salotto grande (zona TV/divano + zona pranzo), cucina, stanza da letto matrimoniale, bagno e stanza guardaroba; tutto questo in un complesso di 4 edifici con una propria struttura relax interna gratuita e solo per i residenti (piscina, palestra, sauna, bagno turco, pingpong, sala da tè e lettura…).
Temo proprio che sia un bene non aver preso una simile reggia, oppure finisce che quando torno in Italia mi tocca farmi mesi di depressione prima di riabituarmi agli appartamenti che posso permettermi lì…

– zàijiàn