Storie

Il matrimonio – seconda parte

Il ristorante, addobbato per l’occasione come la casa di Barbie principessa delle rose, ha già predisposto lo spazio per il prosieguo della cerimonia, officiata per l’occasione da una specie di presentatore professionista locale, vestito di uno splendido completo color ciclamino con inserti dorati, e parecchio effemminato.

La cerimonia che si svolge al ristorante non ha nulla di ufficiale. La coppia è anzi già sposata da qualche giorno in comune. Però è parte integrante della tradizione.
Il presentatore guida, con una certa maestria e forse con troppa invadenza, la coppia attraverso i vari passaggi del rituale, che prevede alcuni momenti solo per la coppia (l’accensione delle candele, il vino da versare e poi bere insieme…) e alcuni che coinvolgono le rispettive famiglie, che fanno una piccola dichiarazione e a cui gli sposi devono chiedere il permesso per le nozze.
Timida ma molto presente la famiglia della sposa, simpaticissima e del tutto spaesata (non capendo neanche una parola) quella dello sposo.

Finita la cerimonia, alcuni degli amici hanno cantato una canzone in omaggio alla coppia, preceduti dalla straordinaria performance del presentatore, perfettamente a suo agio anche nei panni di rock-star.

A questo punto gli invitati iniziano a mangiare e la coppia, senza nemmeno avvicinarsi al cibo, inizia il suo tour tra i tavoli per brindare con tutti i presenti. Bevanda ufficiale, il temutissimo 白酒 (baijiu, letteralmente alcool bianco), tipico liquore cinese…
Per chi non lo avesse mai provato, il baijiu è un liquore bianco prodotto dalla distillazione di riso, grano o sorgo (a seconda dei tipi e delle zone). La gradazione alcolica è altissima (40-60%) e il sapore disgustoso!
Sembra del normale alcool bianco disinfettante invecchiato trent’anni, come il whisky delle migliori marche…solo che invecchiato in una tanica di benzina mezza piena.
Io me li immagino i produttori di baijiu che aspettano trent’anni, ma invece di tirare tappi in un barile come quei fessi dello spot del whisky, mandano avanti una redditizia pompa di benzina e correggono il liquore con gli avanzi di tanica.
Non bastassero il sapore e la gradazione alcolica, il baijiu si consuma rigorosamente in piccoli bicchierini che vanno svuotati in un unico sorso (干杯-ganbei, il brindisi cinese, significa letteralmente “secca il bicchiere”), portando rapidamente ad uno stato di totale incoscienza. Solo le risorse energetiche extra di cui una coppia dispone, complice la tensione, il giorno delle nozze, permette allo sposo di sopravvivere, mentre la sposa in genere alterna baijiu e acqua (negli stessi bicchierini) per non soccombere.

In quanto stranieri, anche io e gli altri amici non ci siamo potuti esentare dai molti giri di baijiu che gli altri ospiti ci hanno convinto a fare, per manifestarci la loro ospitalità…che fortuna!

Un’aspetto, infine, mi ha veramente colpito assistendo a questo matrimonio: il fatto che, nonostante le enormi distanze, fisiche e culturali, tra Italia e Cina, ci sia una cosa curiosamente identica:
In entrambe le nazioni, la cerimonia viene officiata da un buffo individuo vestito color ciclamino con inserti d’oro, che obbliga la coppia a seguire oscuri rituali e poi si mette a cantare a metà della cerimonia…
Mistero!!

Il matrimonio – seconda parte Leggi tutto »

Il matrimonio – prima parte

Durante la vacanza per l’ultimo capodanno cinese, ho avuto la fortuna di partecipare al matrimonio di una coppia di amici, italiano lui e cinese lei.

Ero già stato a due matrimoni in Cina. La prima volta si trattava di una coppia di italiani; la seconda volta di una coppia di cinesi, ma si trattava di conoscenti e quindi ho partecipato solo al pranzo (che include in effetti una parte di cerimonia), senza poter vedere tutto quello che succede prima ed è parte integrante della tradizione.
Questa volta invece, come amico dello sposo, ho preso parte all’evento fin dalla prima mattina…ed eccone un resoconto.

Lo sposo e la sposa in teoria non si dovrebbero vedere nei giorni che precedono il matrimonio. Il giorno delle nozze, al mattino, lo sposo si trova con alcuni amici e parte in missione per andare a prendere la sposa… Per poter prendere la sposa, però, deve convincere la famiglia e gli amici di lei a lasciarla andare.
Il primo intoppo è sulla porta di casa, che la famiglia si rifiuta di aprire. Lo sposo deve così fingere di voler abbattere la porta (battendo e urlando) salvo poi ripiegare sul pagare la famiglia perché apra, passandogli sotto la porta le tradizionali “hong bao”, buste rosse contenenti soldi (che si usano anche per regalare soldi agli sposi stessi o per regalare soldi in altre occasioni, tipo a natale ai bambini…). Gli amici aiutano lo sposo battendo sulla porta e trasportando alcuni doni rituali per la famiglia (frutta, dolci, alcool, sigarette…).

Una volta “abbattuta” la prima porta, ci si dirige verso la stanza della sposa, chiusa a sua volta, dove bisogna ripetere la procedura per convincere gli amici di lei a concederci di entrare.
Superato anche questo ostacolo, ecco la sposa, pronta nell’abito per la cerimonia, ma senza scarpe… Le scarpe sono nascoste da qualche parte nella stanza e tocca allo sposo con i suoi amici di trovarle. Non serve nemmeno che vi dica che, in caso di fallimento, una bella bustarella può accelerare le cose e noi, da bravi italiani, abbiamo mostrato di saper apprendere questo metodo con sorprendente rapidità….

Trovate le scarpe, la coppia si riunisce con la famiglia per una specie di aperitivo tradizionale (non ho ben capito cosa stava succedendo…) e poi ci si avvia, tutti insieme, verso il ristorante.

Continua…

Il matrimonio – prima parte Leggi tutto »

Rieccomi in Oriente…

Dopo la (troppo) breve vacanza in Italia, rieccomi a Pechino.
Mi hanno accolto cielo azzurro e temperature primaverili che mi hanno permesso di sfoggiare nuovamente il mio potentissimo motorino elettrico… Un vero piacere, sia perché è molto meglio che essere chiusi in taxi e sia perché si risparmia un bel po’ e si è molto più liberi.

La strada per andare al lavoro è un po’ più lunga di prima, ma per ora la batteria fa il suo dovere.
Lungo il percorso inoltre, devo affrontare alcuni impervi saliscendi (tristissimi cavalcavia in realtà, che fa molto meno figo…) che mi permetteranno a breve di fissare, sfruttando la discesa, nuovi straordinari record di velocità.
Il finora imbattuto 36.4 km/h ha i giorni contati!

A presto per le altre novità 🙂

Rieccomi in Oriente… Leggi tutto »

Serata di coppe

Nei pochi giorni di vacanza passati al sud per Natale, ho pensato bene di fare una nuova capatina nel magico mondo della medicina tradizionale cinese, esplorando il tanto decantatomi metodo della coppettazione, molto popolare da queste parti, anche tra gli stranieri.
Di questa tecnica avevo sentito parlare diverse volte già in passato e me ne ero tenuto a debita distanza, ma alla fine la curiosità ha avuto la meglio. In questa mia nuova esperienza cinese, tra l’altro, diverse persone me ne avevano parlato in toni entusiastici e poi, in fondo, che male poteva farmi…

Il metodo consiste nell’applicare delle coppette, con all’interno una fiamma per creare il vuoto, in alcuni punti ben precisi della schiena, allo scopo di aspirare ed eliminare l’acqua/umidità in eccesso nel corpo (così mi hanno spiegato). Non sto nemmeno qui ad aprire la polemica su quanto idiota mi sembri questa teoria…vi lascio alle foto e vi segnalo il risultato:
NESSUNO (sto come prima, forse più raffreddato…)

Impagabile l’effetto “pizza alla diavola” finale 🙂

Serata di coppe Leggi tutto »

Nucleare in salsa agrodolce

Oggi opportunità unica, visita ad un centro di ricerca nucleare!

Menu della giornata:

  1. qualche spiegazione tecnica, non proprio alla portata di tutti (me compreso)
  2. il solito racconto su quanti sono che lavorano lì, quanto sono qualificati, quanto spendono e quanto fanno (che non manca mai in nessuna visita a centri, istituzioni o università cinesi)
  3. gran finale con la visita al centro di controllo!

Il centro di controllo, nelle dichiarazioni della nostra guida, dovrebbe ospitare 5 persone alle postazioni di controllo, 2 persone di supporto e un supervisore che controlla tutto e tutti. Nella stanza computer, monitor e un bel bottone rosso per lo spegnimento d’emergenza dell’impianto.

Ad una prima occhiata, il posto non ispira troppa sicurezza: i terminali sono spenti e non c’è nessuno che lavora!
Per fortuna, osservando più attentamente la postazione del supervisore (assente), capisco che non c’è nulla da temere e tutto funziona…alla cinese!

Nucleare in salsa agrodolce Leggi tutto »

Mamma, torno a casa per pranzo…

…questo è quello che potrei dire alla Sonia, se solo tra Venezia e Pieve ci fosse un treno come quello in foto…

Levitazione magnetica, un gioiello di tecnologia (in buona parte tedesca, mi pare) costruito per collegare l’aeroporto di Putong al centro di Shanghai. I motivi dietro il progetto sono probabilmente diversi, visto che all’aeroporto ci si arriva anche con la più economica linea della metropolitana e, ovviamente, in auto o bus.

Voglia di primeggiare, di creare nuove partnership commerciali, di stupire il mondo…in fondo poco importa visto che il treno è non solo un modo comodo per giungere all’aeroporto, ma anche un’attrazione per viaggiatori vogliosi di provare uno dei mezzi terrestri più veloci al mondo.
Io ero tra questi ultimi e, sinceramente, me la sono goduta 🙂

Mamma, torno a casa per pranzo… Leggi tutto »

A cavallo di un elefante…

…o forse sarebbe giusto dire a elefante di un elefante??
Lascio da parte il mistero linguistico e racconto velocemente questa simpatica gita.

Visto che mi trovavo a Ko Chang, isola dell’elefante (chang in thailandese), mi è sembrato il minimo provare una delle attrazioni locali, approfittando anche del fatto che l’isola era semi-deserta (combinazione della bassa stagione e della paura per le gravi rivolte di qualche mese fa) e che, quindi, non sarei finito in qualche ingorgo di pachidermi.
Fatto sta che, dopo qualche chilometro in auto per addentrarmi nella foresta, mi sono ritrovato ad una “stazione di servizio” con 3 enormi bestioni, tutti tra le 3 e le 4 tonnellate, pronti a scarrozzarmi (anche qui, sarà il verbo giusto???) in giro per la foresta…

Una scala per salire e poi via, seduto su una specie di impalcatura sulla schiena del bestio e cullato dalla sua andatura, lenta ma così ciondolante da non risultare poi troppo rilassante. Seduto a pelle sul collo della bestia, un piccolo thai perfettamente a suo agio con (e su) l’animale.
Una lunga e piacevole “cavalcata” sfiorando alberi magnifici (banani, alberi di “pomelo” e caucciù tra gli altri) fino ad arrivare ad un piccolo lago naturale in cui fare il bagnetto al piccino, felice di rinfrescarsi e di farsi raschiare per bene dal “fantino”.
Oltre a godermi il bagno, rinfrescante anche per me, ho potuto approfittare di quel tempo per giocare col bestio, salirgli in groppa senza impalcatura, tastare la pellaccia bagnata, le orecchie (giganti e buffissime!) e la proboscide.
Finito il bagno, viaggio a ritroso fino alla stazione di partenza, questa volta un po’ più a mio agio con l’andatura, per poi imboccare (improboscidare…) il bestio con un casco di bananine 🙂

L’elefante è stato super-tranquillo tutto il tempo, docile ed educato, e non faceva nessuna paura…al massimo tanta tenerezza. Gli unici momenti di relativa paura sono stati dovuti ad animali molto più piccoli ed insidiosi. Prima degli orridi ragni gialli e neri (foto), a cui la mia faccia è passata più vicina di quanto avrei voluto, e poi un formicaio, sfiorato dall’elefante, con le formiche che, non avendo preso molto bene l’invasione, hanno scalato il bestio ad una velocità pazzesca per poi iniziare a mordicchiarmi qua e là.

Inconvenienti a parte, una meraviglia!!
A presto

A cavallo di un elefante… Leggi tutto »