Il Chun Jie 春节 – Parte Seconda

Visto che la fine di questo lungo periodo di feste cinesi è stata solo due giorni fa, sono ancora in tempo per raccontare qualche altro dettaglio sulla gita in montagna, e non solo (vedi episodio precedente)…
Lo spunto a postare questa aggiunta al racconto precedente è duplice; da una parte il fatto che Carlo, il santo (ma anche poeta e navigatore, come spero di spiegare presto) che mi ospita a Pechino, si è offeso perché non ho parlato dei suo botti e dall’altra la volontà di proseguire con i racconti sui bagni cinesi, dopo aver parlato di quelli dell’università. …

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La festa di carnevale

Può, in un grande paese come la Cina, mancare il carnevale???
Certo che no, specie se ci sono un sacco di bravi italiani pronti ad organizzarlo… ed ecco che la locale camera di commercio si prodiga per regalare agli italiani (e non solo) a Pechino una fantastica occasione di divertimento.

Una bellissima idea, che mi ha permesso di realizzare uno dei miei sogni più segreti, quello di far parte di una squadra femminile di calcetto. Ecco, quindi, che con un po’ di amici abbiamo preparato il tutto, ci siamo presentati, belle da morire alla festa e abbiamo tenuto banco, ballando il can-can e rubando la scena alla danzatrice del ventre (che, peraltro, non sembrava apprezzarlo molto). …

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Il Nome Cinese

Crepate d’invidia, voi sfigati che vi dovete accontentare del vostro banale nome occidentale. Io ora ne ho anche uno cinese, impostomi dall’università che, altrimenti, non mi poteva registrare (ma dimmi tu…). Se uno ci capisce qualcosa di cinese, credo che il nome se lo possa scegliere, almeno in parte, ma poiché io il cinese ancora non lo parlo (ribadisco, ancora), ho visto sfumare il mio piano di farmi chiamare con la traduzione cinese di “uomo dall’uccello maestoso”, che pensavo avrebbe giovato alla mia vita sociale. Nel mio caso, quindi, ha fatto tutto la segretaria dell’università, in modo piuttosto semplice: ha cercato di replicare i suoni del nome occidentale con sillabe della lingua cinese, facendo in modo che le sillabe scelte avessero un qualche bel significato. Il mio nome cinese, quindi, è:

英歌

Che si legge circa ying ge, con una specie di suono arrotato finale. Il modo migliore per leggerlo correttamente è quello di impostare una voce nasale e cercare di imitare il protagonista spastico (ed ecco la politically correctness del blog che va a farsi benedire) delle barzellette come si faceva da bambini. Il significato del nome è, a quanto mi è stato detto, “bella canzone”, ma una approfondita ricerca sui dizionari a mia disposizione ha dato come risultato “canzone inglese”. È probabile che le mirabili performance degli East17 qui in Cina non siano mai arrivate, altrimenti dubito che le parole “bella” e “inglese”, riferite a una canzone, sarebbero ancora scrivibili con lo stesso carattere.

再见 (zàijiàn = arrivederci)

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La numerazione dei piani

La millenaria cultura cinese è così avanzata da aver partorito un meccanismo di numerazione dei piani dei palazzi assolutamente straordinario… Capita che molti dei palazzi, specie quelli di concezione o destinazione cinese, si sviluppino così :
Il piano terra non esiste e qui è considerato già 1° piano.
Tutti i piani il cui numero conterrebbe il 4 non esistono (qui credono che il 4 porti sfiga).
Il piano 13 non esiste (come sopra).
Alcuni dei piani vengono inglobati insieme per fare spazio a aree con servizi (palestre, saune, negozi…) con conseguente assorbimento di un blocco imprecisato di numeri di piani.

In conclusione, se pianificate di far fuori il capoufficio o la suocera lanciandoli dalla finestra, fate bene i vostri conti senza farvi ingannare dal numero del piano, perché potreste non fargli nemmeno un graffio.

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La prima gita – La Grande Muraglia

Approfittando del bel tempo e dei pochi impegni mi sono anche già concesso il lusso di andare alla grande muraglia.

Prima di tutto bisogna dire una cosa: la grande muraglia non è poi così grande, lunga di sicuro ma tanto grande no… certo non è un muretto, ma tanto grande no. Di fatto i cinesi non la chiamano nemmeno grande muraglia ma Wanlichangcheng, ovvero il lungo muro dei 10.000 li (il “li” equivale a circa 500 metri).

I tratti di muraglia da vedere vicino Pechino sono 3 o 4 e, tra i tanti, sono stato consigliato ed ho optato per Mutianyu. …

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Episode 4 – me la tiro come Lucas e inizio dal 4 :-)

L’arrivo è stato un po’ traumatico, già all’aeroporto si percepisce quanto possa essere difficile comunicare con gli indigeni, tanto che non sono stato in grado di trovare gli uffici della Lufthansa nemmeno chiedendo informazioni a chi era in grado di parlare in inglese (NB: l’inglese lo parlano ben pochi e l’inglese che parlano fa mediamente pena, difficile da capire e altrettanto difficile far capire a loro). Comunque, bene o male, ne sono uscito; sono riuscito facilmente a prendere un taxi e ad arrivare dove dovevo, ho lasciato i bagagli e sono uscito ad esplorare… …

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